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OASI DI CANNEVIE' (*)

traduzione inglese del testo

MARIO CONTI

Se non l'avesse nella denominazione, ugualmente non potresti che chiamare oasi questo labirinto d'acqua e dune a fondo sabbioso.

Provvidenzialmente rimasta fuori (unica fra queste terre) dal prosciugamento per la bonifica delle valli circostanti, è oasi per i pesci che (adesso!) l'abitano indisturbati, il muggine, l'anguilla, il branzino, il latterino, il ghiozzetto di laguna.

Lo è per i tanti uccelli di passo che si fermano a svernare: la folaga, la moretta, il moriglione.

Lo è a maggior ragione per l'airone rosso, il cannareccione, il cavaliere d'Italia e il germano reale, che vi nidificano.

Ma io non sono un birdwatcher, non sono fatto per i lunghi appostamenti alle feritoie dei capanni qui accuratamente predisposti. E non saprei dare, se non di tanto in tanto, un nome alle infinite specie della flora locale: riconosco il pioppo, il ligustro, l'olmo, il pungitopo, la ginestra; ma che sono circondato da prugnoli, biancospino, sanguinella, ontani, lecci, tamerici... lo apprendo leggendo.

Queste per me non sono nè oggetto di osservazione naturalistica, e neanche quinte teatrali del gran ballo degli uccelli: mentre sono qui, vedo solo geometrie libere e fluide, intersezioni di colori, astrattismo naturale.

Ciò che ha orientato il mio obiettivo.
 

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(*) L'Oasi di Canneviè è una valle salmastra di 64 ettari presso Volano (comune di Codigoro), non lontano dall'Abbazia di Pomposa, lungo la Strada Romea.

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